L'origine della nascita di questa ricorrenza è tutt'altro che romantica, rappresentando un tentativo di repressione del 496 d.c. della Chiesa Cattolica di porre fine ad un rito pagano per la fertilità. Tale rito infatti consisteva nel rendere omaggio a metà febbraio ai Dio Lupercus, inserendo i nomi degli uomini e delle donne che adoravano questa divinità in un'urna, nomi che poi venivano estratti casualmente creando delle coppie che avrebbero vissuto in intimità per un anno, e che venivano poi mischiate l'anno successivo, ad esito di una nuova celebrazione.
E così la Chiesa creò il Santo degli innamorati in San Valentino, vescovo di Terni, famoso (e condannato a morte) per aver celebrato l'unione tra un legionario pagano ed una giovane cristiana.
Ma l'associazione tra la festività e l’amore romantico è attribuibile Geoffrey Chaucer (1343 – 1400), che nel suo poema «Parlamento degli uccelli» associa la ricorrenza al fidanzamento di Riccardo II d’Inghilterra con Anna di Boemia. Circostanza questa in realtà non accettata all'unanimità dagli storici.
Una cosa però è certa: oggi San Valentino deve la sua popolarità sopratutto al marketing in quanto tra regaletti, cene, fiori, vengono spesi ogni anno milioni di euro.
Eppure io sono sempre stata dell'idea che la magia dell'amore si coltiva e sostiene una coppia giorno per giorno, e non solo a San Valentino. Voi che ne dite?
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